lunedì 17 novembre 2014

Clafoutis di Finocchi

Clafoutis di finocchi per una cena leggera.

Non sono una che ama le scorpacciate serali o le cene strutturate con più portate, se non in occasioni particolari, che possono essere ricorrenze o ritrovi con amici.  Preferisco un piatto unico o una zuppa, insalate d’estate e per la stagione invernale (o autunnale) ho sperimentato questo clafoutis, che assomiglia ad una torta salata rovesciata. Ottimo sia caldo che tiepido, oppure a temperatura ambiente, come piatto unico, ma in piccole porzioni può essere anche un antipasto.


Tempo: 60 minuti

Ingredienti:

Indico le dosi per persona ad uso piatto unico, poi voi adattatele secondo le vostre esigenze

1 Finocchio
1 Uovo – Per la versione vegana: 2 cucchiai di farina di ceci sciolta in acqua quanto basta per ottenere una pastella morbida da far riposare 10-15 minuti
1-2 cucchiai di farina integrale
1-2 cucchiai di OlioExtravergine di oliva
1 Cucchiaio di “panna” vegetale
40 ml di latte vegetale (io ho usato quello di farro)
1 Cucchiaio di semi misti (Sesamo, lino, girasole)
Sale e pepe qb

Preparazione:

Puliamo, laviamo e affettiamo sottilmente il finocchio (io ho usato la mandolina).
In una padella mettiamo a scaldare un filo di olio extravergine di oliva, aggiungiamo il finocchio affettato, facciamolo saltare qualche minuto a fiamma vivace, poi abbassiamo il fuoco e proseguiamo la cottura per una decina di minuti: il finocchio deve risultare morbido, ma non sfatto. Solo a fine cottura saliamo e pepiamo a piacere.
In una ciotola mettiamo l’uovo (o il composto ottenuto con la farina di ceci e l’acqua), la panna vegetale, il latte e sale e pepe. Sbattiamo il tutto con una forchetta o una frusta aggiungendo la farina integrale poco alla volta, facendo attenzione ad evitare che si formino grumi. Il composto deve risultare come una besciamella densa, se fosse troppo liquido aggiungete ancora farina, se vedete che diventa troppo solido mettetene un po’ meno
A questo punto possiamo comporre il clafoutis. In una pirofila (o in pirofile monoporzione) adagiamo i finocchi stufati, tenendone da parte un paio di cucchiai che ci serviranno per la decorazione, e sopra ci versiamo il composto ottenuto con la farina integrale, cercando di coprire tutti i finocchi e livellare l’impasto scuotendo leggermente la pirofila. Decoriamo con i finocchi stufati tenuti da parte e cospargiamo la superficie del nostro clafoutis con i semi, inforniamo per circa 25/30 minuti in forno preriscaldato a 180 e serviamo.
Buon Appetito!


lunedì 29 settembre 2014

Vegan Muffins alle Zucchine

I muffins, sia dolci che salati, sono sempre una garanzia di riuscita.
Sono versatili, se avanzano si conservano ottimamente anche per il giorno dopo, se ne possono fare mille varianti, sono belli da vedere e buoni da mangiare.
Tra preparazioni dolci e salate preferisco senz’altro le salate, per cui vien da sé che quelli che vi presento sono muffin salati. Ho utilizzato le zucchine, ma potete tranquillamente sostituirle con carote, fagiolini o piselli.
Muffins salati alle Zucchine, versione vegana, veloci, morbidissimi, gustosi, semplici da preparare…che altro dire, se non provateli!

Vegan Muffin alle zucchine

Tempo: 45 minuti

Ingredienti:

300 gr di zucchine
200 gr di farina di farro (ma potete usare quella che adoperate abitualmente per questo tipo di preparazioni)
60 ml di olio (avevo quello di girasole)
100 ml di latte (ho usato latte di soia)
200 gr di mozzarisella a cubetti piccoli (o mozzarella o provola o altro a vostro piacere per i non vegani)
1 bustina di lievito istantaneo per preparazioni salate
1 spicchio di aglio (o mezzo scalogno)
Curry verde di Bangkok (preso dal mio fornitore di fiducia Orodorienthe)
Olio extravergine di oliva qb
Sale qb

Preparazione:

Lavate le zucchine, spuntatele e tagliatele a cubetti piccoli, circa mezzo centimetro di lato.

In un tegame fate scaldare un filo di olio con lo spicchio di aglio (oppure lo scalogno tritato finemente, o niente se siete intolleranti o non vi piacciono). Appena è dorato aggiungete le zucchine e fate saltare per 8/10 minuti , insaporendo con il curry e aggiustando di sale. Spegnete e tenete da parte.

In una ciotola mettete gli elementi liquidi (olio e latte), un un’altra mescolate la farina con il lievito e un pizzicone di sale. Versate la farina nella ciotola con i liquidi e mescolate velocemente, aggiungete poi le zucchine e la mozzarisella tagliata a cubetti, mescolando ancora per amalgamare gli ingredienti.

Oliate bene degli stampini da muffin (se sono in silicone non serve) e riempiteli fino a ¾ con l’impasto (a me ne sono venuti 8).

Mettete a cuocere in forno già caldo a 180° per circa 25-30 minuti, fa sempre fede la prova stecchino. Lasciate intiepidire i muffin prima di sfornarli.

Se li fate più piccoli potete servirli come con l’aperitivo, ottimi come antipasto o per una merenda nutriente.

E Buon Appetito|

Mi sta tornando la voglia di cucinare, forse.
A dire il vero forse – e sottolineo forse – mi sta venendo, per la prima volta in vita mia, la voglia di preparare qualcosa per me.
La mia voglia di cucinare è sempre stata funzionale a dar da mangiare a chi siede alla mia tavola, ma un piatto di pasta per me sola non lo avrei mai preparato.
Ieri era uno di quei giorni, avevo voglia di preparare qualcosa, ma non di troppo impegnativo. Un po’ come quando si dice “la mia non è proprio fame, è più voglia di qualcosa di buono”. In effetti è meglio dire che avevo voglia di pasticciare e i muffins sono tra le preparazioni che più hanno i requisiti per soddisfare questa voglia.
E avevo voglia di stare sola con i miei pensieri, con leggerezza, senza lasciar loro troppo spazio per focalizzarsi su questo o quello.
Preparare qualcosa di non troppo complicato mi permette proprio questo: avere pensieri in libertà, in ordine sparso e senza un apparente filo logico. O che forse riprendono un filo lasciato in sospeso.



mercoledì 20 agosto 2014

Polpette di Ceci

Un piatto veloce da preparare, gradito a tutti, buono sia caldo che freddo, quindi perfetto da preparare in anticipo per un picnic o per il lunch-box.
La foto stavolta non c’è, non l’ho proprio fatta, ma l’aspetto è quello tipico delle polpette, sono sicura che tutti le avete presente ;D. Prometto che la prossima volta che le faccio fotografo e rimedio.

Tempo : 40 minuti

Ingredienti:

2 scatole di ceci
1 patata
1 scalogno
2 carote medie (o 1 grande)
2 cucchiai di prezzemolo tritato
Farina qb (io uso quella di tipo 2, ma potete usare quella che adoperate abitualmente)
Pangrattato qb
Sale qb
Olio per friggere qb

Preparazione:

Per prima cosa sbucciate la patata, tagliatela a cubetti (per velocizzare i tempi), fatela lessare e lasciatela intiepidire.

Sbucciate e tagliate finemente lo scalogno, fatelo appassire con un cucchiaio di olio extravergine di oliva, aggiungete le carote grattugiate con la grattugia a fori grossi, fate insaporire il tutto per qualche minuto e lasciate intiepidire.

Nel mixer mettere i ceci scolati, il prezzemolo e la patata lessata e frullate fino ad ottenere un composto abbastanza omogeneo.

Aggiungete lo scalogno e le carote e mescolate il tutto, aggiustando di sale secondo i vostri gusti.

Il composto risulterà piuttosto morbido e non facilmente trasformabile in polpette: per ovviare ci aggiungo della farina quanto basta (1 cucchiaio o 2) per renderlo un po’ più consistente (come si fa per gli gnocchi), ma se qualcuno ha qualche altro trucco o suggerimento è più che gradito.

A questo punto formate delle polpettine e schiacciatele leggermente, passatele nel pangrattato e friggetele qualche minuto per parte fino a che sono ben dorate. Fate attenzione nel girarle, perché sono delicate e potrebbero rompersi facilmente.

Servite accompagnate da una fresca insalatina e dall’immancabile maionese (magari vegana).

Le due chiacchiere eventuali (sapete che non sono molto loquace…) ho deciso di metterle alla fine principalmente per due motivi:
1) Questo, almeno per il momento, è ancora un blog di cucina, per cui penso (magari sbagliando) che chi capita qui ci capita perlopiù perché cerca una ricetta di un qualche cosa ed alle mie chiacchiere non è interessato, quindi perché fargli perdere tempo a scorrere il post fino a che non la trova?
2) Se invece uno cerca proprio le mie chiacchiere avrà anche la pazienza di scorrere e arrivare fino al punto giusto del post. In fin dei conti sono due i motivi per cui si può essere interessati alle chiacchiere altrui:
a) L’interesse è verso la persona che parla, per cui non è certo un peso far scorrere un pochino la rotellina del mouse;
b) L’interesse è più che altro la ricerca di qualcosa di cui spettegolare, o da criticare o simili, per cui è giusto che si faccia più fatica a cercare :D
Ora non è che oggi sia un giorno dedicato alla chiacchiera, è che sto prendendo le misure, per così dire, del blog, qualcosa cambierà anche per lui, anche se non so ancora bene cosa e come. O meglio un’idea ce l’ho, ma è ancora in gestazione.

Per il momento buona giornata e alla prossima!

venerdì 4 aprile 2014

Una nuova stagione

Come forse ho già accennato qualche tempo fa il recente passato mi ha portato a profonde riflessioni e cambiamenti nella mia vita.

Non starò qui a raccontarvi tutto quello che è successo, non è nel mio carattere. Vi racconterò solo il pezzetto che in qualche modo ha a che fare con il blog, perché mi pare giusto che chi passa di qui sappia cosa può trovare.

Ho deciso di cambiare la mia dieta da onnivora in vegetariana, molto tendente al vegano, per cui troverete molte più ricette di questo genere nel futuro. Non è una scelta che coinvolge tutta la mia famiglia, non sono una dittatrice che obbliga a mangiare tutti nello stesso modo :D.

Parto un po’ da lontano, perché in effetti è una scelta maturata molto lentamente, non è frutto di una moda o di ghiribizzo del momento.

Fin da piccola in montagna ho visto le mucche pascolare libere nelle malghe, essere munte a mano dai casari e accudire i loro vitelli finchè avessero avuto bisogno del latte della mamma. Lo stesso era per le pecore e per le capre e galline scorrazzavano per l’aia e facevano le uova se e quando ne avevano voglia.
Anche oggi in quel piccolo paese è così, ben poco è cambiato. D’inverno chi ha le mucche continua a mungerle a mano e porta il latte, raccolto nei secchi, al “caseificio” del paese, un piccolo edificio di forse 60 metri quadrati, dotato di cantina interrata, dove il latte viene raccolto, fatto riposare in grandi “vasche” e la panna che affiora viene lavorata per ricavare il burro con attrezzi che ben poco hanno a che fare con le attrezzature industriali: tanto per dire il burro viene porzionato in panetti da mezzo chilo (e basta, non si può scegliere 250 gr) con uno strumento in legno che ha inciso la forma di una mucca e incartato a mano.
D'estate, invece, le mucche se ne vanno in vacanza, da maggio a ottobre vanno in malga,mangiano erba fresca e bevono l'acqua dei ruscelli.
Se le cose fossero cosi anche nelle “moderne” città non avrei alcun problema a bere il latte, mangiare il burro, il formaggio o le uova, ma purtroppo quelle che trovo al supermercato non sono certo frutto di allevamenti rispettosi del benessere degli animali, anzi. La crudeltà assolutamente inutile e gratuita a cui sono sottoposti questi animali mi fa rabbrividire, per non parlare dei modi in cui sono uccisi.
Un po’ alla volta ho sentito nascere in me un ribrezzo, non trovo altra parola per definire quello che sento, ogni volta che mi ritrovo nel piatto una bistecca, due uova o uno spezzatino. Non è solo una questione mentale, è proprio una reazione fisica di nausea e incapacità di digerire.
Lo stesso discorso vale per gli allevamenti di pesce e, anche se in misura attenuta, per gli allevamenti biologici. Il tutto unicamente in nome del maggior profitto economico che si vuole ottenere.
Se fosse assolutamente indispensabile mangiare carne o derivati animali per sopravvivere, se non ci fosse altra scelta, potrei chiudere gli occhi (e non solo) e continuare nello stesso modo.
Ma così non è: l’alternativa c’è, oltretutto apporta benefici in termini di benessere e salute fisica, è stata ampiamente sperimentata e non ha controindicazioni.
Non starò qui a tediarvi con gli studi scientifici fatti in tal senso o con i dettagli sui maltrattamenti che subiscono gli animali in allevamenti intensivi: chiunque abbia voglia di documentarsi o di saperne un po’ di più può trovare facilmente molto materiali in internet.
Non voglio neppure giudicare chi fa diversamente o consigliare di rivedere le proprie scelte alimentari: credo che le cose accadano e le scelte si compiano quando ciascuno si sente pronto, non prima, né dopo.
E non dico nemmeno che sarò una vegetariana/vegana perfetta, avrò sicuramente le mie manchevolezze e i momenti di debolezza.

Tutto questo poema per spiegarvi (e pure in modo sintetico) perché troverete i miei menù leggermente cambiati, che non è una cosa passeggera e che non sarà più così piacevole per voi leggere questo blog. O forse lo sarà di più.

 

stagione

martedì 4 febbraio 2014

Vellutata di Zucca e Zucchine

Una vellutata facile facile da preparare, sempre gradita quanto si rientra infreddoliti e con l’umidità che è penetrata fino alle ossa grazie al diluvio che continua a scendere in questi giorni.
Un comfort food che ci riscalda il fisico e se mangiato in compagnia dei nostri cari anche l’anima (magari ci aggiungiamo un abbraccio che fa sempre ben J )

Vellutata zucca e zucchine

Tempo: 60 minuti

Ingredienti:

1 kg di zucchine
300 gr di zucca (peso della zucca già pulita)
1 cipolla
Brodo vegetale qb (ho usato il mio home-made)
Kuzu qb
Sale qb
Olio evo
Crostini a piacere
Semi di chia a piacere

Preparazione:

Pulite e spuntate le zucchine e tagliatele a rondelle.
Pulite e tagliate a pezzetti anche la zucca: più i pezzi sono piccoli più in fretta cuocerà (lo stesso dicasi per le zucchine).
Affettate sottilmente la cipolla e mettetela ad appassire in un pentola capiente con un filo di olio, aggiungete la zucca e le zucchine coprite le verdure con brodo vegetale bollente.
Lasciate cuocere il tutto per circa 30 minuti, quando la zucca e le zucchine saranno ben morbide tritate tutto con il frullatore a immersione fino ad avere una crema.
La vellutata a casa mia piace piuttosto densa e per arrivare alla giusta densità si possono utilizzare diversi metodi:

- Potete aggiungere 1-2 patate a tocchetti insieme a zucca e zucchine e frullare tutto;

- Potete utilizzare della farina di ceci per aggiustare la densità: in un attimo è cotta e la vostra vellutata diventerà di zucca, zucchine e ceci;

- Potete far bollire fino a consumare l’acqua in eccesso;

- Oppure, e questo è quello che faccio più spesso, potete aggiungere qualche pezzetto di kuzu ben sbriciolato (o qualche cucchiaino se avete quello in polvere) fino ad ottenere la densità che più vi soddisfa:

Quando la vostra vellutata sarà quasi pronta aggiustate di sale e versatela nelle ciotole.

Potete accompagnare la vellutata con un filo di olio, dei crostini e dei semi di chia.

 

Piccole note su kuzu e chia:

Kuzu:

Il Kuzu è una fecola naturale estratta da una leguminosa perenne e rampicante giapponese: la Pueraria Lobata.
E’ una pianta molto resistente che cresce prevalentemente nei terreni più poveri, talmente resistente che è la prima che si sviluppa dopo le eruzioni vulcaniche.
Se guardiamo le caratteristiche nutrizionali del kuzu scopriamo che, oltre ad essere un ottimo addensante, si distingue dagli altri addensanti (fecola, maizena ecc.) per le sua capacità alcalinizzante sul corpo, per l'elevato contenuto di amilosio (con indice glicemico più basso rispetto all'amilopectina) e per la presenza di sali minerali (calcio, fosforo e ferro).

kuzu

Chia:

I semi di chia sono i semi della Salvia Hispanica, originaria del Messico sono stati “riscoperti" nel 1991 e solo dal 2009 la Comunità Europea ne ha autorizzato l’introduzione nel mercato come nuovo alimento.
In realtà i semi di chia sono un alimento antico, già conosciuto dagli Aztechi che lo consideravano “magico”, tant’è che si dice ne traessero la forza per affrontare e vincere le loro battaglie.

A livello nutrizionale i semi di chia sono un concentrato di proprietà benefiche, solo per citarne alcune:

- 8 volte più Omega 3 rispetto al Salmone;
- 4 volte più Antiossidanti (ORAC) rispetto al Mirtillo;
- 7 volte più Vitamina C rispetto alle Arance;
- 5 volte più Calcio rispetto al Latte;
- 3 volte più Ferro rispetto agli Spinaci;
- 2 volte più Potassio rispetto alle Banane;
- 15 volte più Magnesio rispetto ai Broccoli;
- oltre a contenere tutti gli aminoacidi che il corpo umano non riesce a sintetizzare.

E’ sufficiente mangiarne un cucchiaino al giorno per fare il pieno di sani nutrienti spendendo poco e senza cambiare le proprie abitudini alimentari. I semi di chia possono infatti essere messi nelle zuppe, nello yogurh, nelle insalate, aggiunti all’impasto per il pane…

semi di chia

martedì 21 gennaio 2014

Rigatoni Integrali con Cavolfiore

I rigatoni integrali con cavolfiore sono un primo semplicissimo da preparare e dato che siamo nel pieno della stagione delle crucifere perchè non approfittarne al meglio?

Vi dò subito la ricetta.



Tempo: 45 minuti

Ingredienti:

350 gr di rigatoni integrali
un cavolfiore (ho usato quello romanesco verde, così dà anche un po' di colore)
1 spicchio di aglio
peperoncino secondo i vostri gusti
parmigiano grattugiato
Olio evo
sale

Preparazione:

Pulite il cavolfiore riducendolo a cimette, tagliate a metà quelle più grandi. Sbollentate le cimette per 5 minuti in acqua salata e scolatele.

In un largo tegame mettete a rosolare l'aglio con un filo di olio e il peperoncino, togliete l'aglio prima che diventi scuro e aggiungete le cimette di cavolfiore sbollentate.

Lasciate insaporire per 10/15 minuti, schiacciando grossolanamente una parte del cavolfiore in modo che poi si formi una cremina e la pasta venga avvolta meglio dal condimento. Se vi pare che sia troppo asciutto aggiungete un cucchiaio di acqua di cottura della pasta (o quanto è necessario). Regolate di sale secondo i vostri gusti.

Nel frattempo avrete fatto cuocere i rigatoni in acqua salata, scolateli e versateli nel tegame con il cavolfiore, fate saltare un paio di minuti e servite con una spolverata di parmigiano grattugiato a piacere.

 

Mi sono accorta che non scrivevo in questo blog da praticamente 2 mesi. Spero che abbiate cominciato l'anno nel migliore dei modi (parlare di natale mi pare decisamente superato).
E' un periodo per me di grande riflessione e cambiamento a diversi livelli e questo mi porta a dedicarmi ad altro.
Tornerà tutto nella norma, ricomincerò a pubblicare con più regolarità (nel frattempo foto e appunti si stanno accumulando) ma non so dire quando.
Vi ringrazio per la pazienza e  per continuare a passare, nonostante la mia latitanza.